Domenica 11 maggio 2025 si è tenuto l’evento di beneficenza del Double I Young Professionial Civitan Club Italia presso l’Albergo Etico di Roma. Lo scopo dell’iniziativa é stato quello di presentare il progetto 2025/2026 in vista della seconda pubblicazione della collana “Youth is Future”. L’evento è stato presentato da Maria Igea Di Marzo, Presidente dell’associazione insieme al Vicepresidente Giovanni Ribaldi e il Segretario Generale, Caterina Patanè. L’organizzazione è stata finalizzata al finanziamento della diffusione del nuovo quaderno “L’Arte di essere fragili” che affronta il tema “Arte e fragilità".
Il progetto é nato dalla volontà di approfondire la relazione tra l'arte e le diverse forme di fragilità, offrendo testimonianze di professionisti del settore artistico, medico e sociale. Ad essere coinvolti sono stati: la responsabile dell’Albergo Etico di Roma, Maria Serena Tino, Massimo Moretti, professore associato di Storia dell'arte moderna, iconografia e iconologia presso il Dipartimento SARAS della Sapienza Università di Roma, la psicologa dell’Associazione Psiche Balduina Francesca Andronico, il critico d’arte e curatore artisti Giuseppe Ussani D’Escobar e Carlotta Bortesi, coordinatrice teachers di Dance Well, progetto di ricerca e movimento per il Parkinson che promuove la pratica della danza in contesti artistici e spazi museali e rivolta principalmente a persone che convivono con il morbo.
Gli ospiti hanno effettuato numerosi interventi mirati ad approfondire il rapporto di reciprocità che sussiste tra l’arte e la fragilità: l’arte è fragile ma sa parlare di noi più forte di quanto possa fare qualsiasi slogan. Allo stesso modo, la fragilità é arte: é nella crepa, nell’incertezza che scoviamo la bellezza oltre che la verità. Il Professore Massimo Moretti, durante il suo intervento, ha esaltato il potenziale insito nella fragilità e nelle crepe: “Le rovine di Roma ci insegnano la sua grandezza. E da quelle rovine è nato il Rinascimento. Una rovina che é stata conservata nella sua fragilità perché espressione e segno di quella grandezza. Pur essendo perduta - ha continuato il professore - é qui a testimoniare che qualcosa di grande può tornare. A volte le più grandi opere d’arte nascono dalle fragilità e l’arte può diventare un modo per esprimersi ed elaborare sofferenze”.
Il critico d’arte, Giuseppe Ussani D’Escobar, ha parlato delle grandi risorse che derivano dalla disabilità, rendendola una forza: “Nella disabilità si vede la grande genialità e creatività e questo ne fa una ricchezza. La fragilità non é una discriminazione, é una potenza. Una capacità di evolversi, di avvolgere con le proprie emozioni gli altri. Noi ci consideriamo abili ma in realtà siamo in preda ad una corsa frenetica e non sappiamo dove ci porta”. Il curatore degli artisti ha poi aggiunto con riguardo alla potenza dell’arte: “L’arte sopravvive a tutto, anche quando è distrutta, perché viene interiorizzata. La memoria é il vero tesoro che resta”. Carlotta Bortesi, coordinatrice teachers del progetto Dance Well, ha spiegato: “É vero che siamo tutti fragili ma é anche vero che tutti insieme possiamo trovare una forza straordinaria. l’arte in sé é potente. La danza poi é un’arte che mette in relazione i corpi e questo é fondamentale soprattutto in una società che sta andando sempre più verso l’isolamento. Far incontrare i corpi é una missione che mi sto ponendo”. La psicologa Francesca Andronico ha sottolineato, nel corso del suo intervento: “Diventiamo homo sapiens nel momento in cui iniziamo a produrre arte. La fragilità non é altro che una forma di possibilità creativa”.
Massimiliano Ferragina, noto artista a livello internazionale, ha invitato a “fare in modo che l’ascolto delle fragilità diventi per i ragazzi consapevolezza, fonte inesauribile del loro successo futuro”. Il docente presso il Liceo Artistico Statale Via di Ripetta ha concluso: “I ragazzi di Civitan mi commuovono. Per questa ragione ho deciso di creare un’opera appositamente per loro e donargliela”.
Nel corso dell’evento, si è svolta anche un’asta di beneficienza di opere d’arte, la cui vendita é stata organizzata con l’obiettivo di raccogliere fondi volti al supporto della pubblicazione del quaderno. Le opere presentate sono state:
L’evento si è concluso con un networking tra i presenti, volto a favorire uno scambio di idee e opinioni. L’iniziativa é stata un successo e ha rafforzato la determinazione del Club nel portare avanti la sua mission, promuovendo inclusione e consapevolezza e dando spazio a una tematica ancora poco esplorata e dibattuta: la complementarietà tra l’arte e la fragilità.
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